Foliage in Italia? Presente! Ecco 4 trekking imperdibili per ammirarlo!

Il foliage sembra avere conquistato proprio tutti!

Foliage? Si avete capito bene!

Che cos’è esattamente questa moda che interessa un pò tutti i travel blogger, fotografi o più semplicemente gli amanti dell’autunno? Partiamo dal principio: il Foliage è quel fenomeno in cui le foglie da verde primavera/estate assumono i colori caldi tipici dei mesi di ottobre e novembre che tanto ci piacciono!

Tutto intorno a noi si colora di Rosso, Giallo, Arancio!

Ecco perchè amo l’autunno, proprio grazie al nostro amato Foliage che rende questa stagione tanto suggestiva quanto magicamente romantica.

Bene! Ora se pensate che sia finita qui… vi sbagliate di grosso! Come sempre vi chiedo di armarvi di scarpe comode, macchina fotografica e tanta buona volontà perchè … si cammina!

Segnatevi 4 Itinerari dedicati alla scoperta di questo incredibile fenomeno! Questa volta però non sono sola! L’articolo nasce dalla collaborazione con altre 3 incredibili Travel Blogger:

Chiara di Verdevagando – Animo Green si occupa di escursioni e consigli sul Lago di Garda e dintorni con un riguardo all’Ecoturismo

Sonia di Girinsoliti – base in Piemonte il suo motto è: “ogni scusa è buona per partire”. Vi fa vivere esperienze e conoscere posti insoliti nel mondo!

Sara di storienellozaino.com – Gira il mondo zaino in spalla! Sul suo blog trovate una sezione dedicata al Trekking in Slow Travel e da amante di libri ispirazioni di viaggio anche grazie a quelli!

Pronti? Si parte.

  1. TREKKING AD ANELLO: LAGO SANTO – MONTE GIOVO – Chiara di In Viaggio Con Clere

Lago Santo è una località in cui gli accenti si confondono perché molto vicino al confine Toscano nonostante sia ancora in provincia di Modena.

Per arrivarci è necessario muoversi in auto e arrivare a Pievepelago per poi prendere la statale per il Passo delle Radici, seguendo poi le indicazioni ben presto segnalate per “Lago Santo” fino a giungere a dei parcheggi dove la strada asfaltata termina.

Strada per arrivare a Lago Santo

Si comincia a salire per una stradina in cui incontreremo una deviazione: Lago Baccio a sinistra e Lago Santo a destra.

Io decido di andare a destra perché il mio itinerario parte proprio dal rifugio Vittoria gestito da Massimo, un ragazzo ospitale e simpatico che ti farà sentire a casa e con l’accento per l’appunto… toscano! Consiglio, prima di mettersi in cammino, di fare colazione nel suo rifugio perché fa delle crostate che ancora me le sogno la notte!

Rifugio Vittoria – Lago Santo

Il sentiero che consiglio è un trekking ad anello che partendo da Lago Santo arriva su a Monte Giovo con delle alternative che vi suggerisco qualora il tempo non sia dei migliori perchè la Neve arriva molto presto! Già a Novembre potrebbe essere troppo tardi per ammirare questi colori.

Il foliage scoprirete essere di per sè magico già da Lago Santo, che merita una passeggiata che costeggia il lago! Per cui se siete alla ricerca di qualcosa di semplice come una piacevole camminata senza nulla di impegnativo questa potrebbe già essere uno spunto per una domenica di Relax… diversamente, usciamo dal rifugio di Max, per tornare verso il parcheggio ma seguendo le indicazioni Lago Baccio.

Cartello Lago Baccio – Lago Santo

Il percorso Lago Santo – Lago Baccio è di facile percorrenza, il sentiero ricco di alberi e vi catapulterà davvero nell’autunno che stavamo cercando. Il dislivello è in salita ed è di soli 50 mt. tra Sali e scendi per circa una mezz’oretta e l’arrivo è spettacolare! Qui per gli amanti dell’arrampicata c’è una palestra di roccia e una falesia poco più avanti!

Se le condizioni lo permettono consiglio di continuare a salire per godere di un panorama unico e di incamminarci verso la cima del Rondinaio: arrivati a lago Baccio si prosegue a sinistra e si entra in un bosco in piana per poi incominciare a salire! Da qui in poi è più complesso e c’è bisogno di un po’ di allenamento perché la salita è ripida e su roccia ma arrivati in cima è davvero meraviglioso: si vede lago Baccio dall’alto, lago Turchino, che diversamente non potreste vedere, e la strada per il monte giovo!  

Gran parte della salita è fatta, il pezzo più stancante è stato affrontato! Qui potete decidere se fermarvi e tornare indietro, in circa un’oretta e mezza sarete di nuovo a lago Baccio! Mentre per i più avventurieri possiamo proseguire verso il Monte Giovo! Il sentiero è alpinistico e non faticoso costeggiando tutto il crinale per poi ricominciare a salire.

Valutate voi se continuare o meno perché il tratto in cui si sale è roccioso e con un tratto un po esposto con un pezzo attrezzato! C’è anche un sentiero che ti permette di non fare questo tratto, una variante che si prende a lago Santo ma che non ti farebbe vedere lago Baccio né il Rondinaio.

Finito questo tratto, 5 minuti di camminata ed eccola lì: la croce con anche il giglio toscano. Da lì davvero godete di tutto, una visione 360° in cui potete ripercorrere il sentiero fatto e la soddisfazione dell’arrivo.

Per scendere le possibilità sono due: 1. Più lunga ma molto più lieve affrontando dislivelli con facilità e quindi proseguite dritto lasciandovi il panorama alle spalle; 2. Una più breve ma con una discesa davvero ripida e spezza ginocchia (quella della deviazione di cui vi avevo parlato prima). Entrambe finiscono a Lago Santo.

Stanchi? Sicuramente! Sono solo 7,7 km ma il tempo di percorrenza, a causa del dislivello di 500 mt., da considerare é almeno 4,5h di camminata tra qualche foto e pranzo al sacco al volo.

Arrivati concludiamo in bellezza con aperitivo al Rifugio Vittoria: tagliere di salumi locali e birra! Io di solito mi fermo anche a dormire perché il cielo del Lago Santo regala forti emozioni e la cena in rifugio è ottima!

Ma se quello che stavate cercando è un giro panoramico alla ricerca dell’autunno, in base alle proprie capacità qui si può davvero trovare una soluzione adatta a tutti e nessuna di queste vi deluderà!

2. FOLIAGE SUL GARDA – Chiara di VerdeVagando

Giornata ideale per andare alla ricerca dei colori autunnali sul Lago di Garda: ci sono 17 gradi e sembra più una fresca mattina primaverile anziché una giornata di ottobre! Il verde ancora predomina sulle colline, lungo le mulattiere, nelle piccole valli e dai belvederi si ha l’impressione di godere dell’ultimo sapore estivo…Ma le tonalità calde e avvolgenti che timidamente compaiono nei giardini e nelle radure ci ricordano che la stagione dei colori è arrivata e che è il momento giusto per le nostre escursioni all’aria aperta, per ammirare l’incantevole fenomeno del foliage.

La nostra passeggiata di oggi ci porta all’Eremo di San Valentino, partendo da Sasso, frazione di Gargnano, dove si prende il sentiero 31 all’inizio del paese (qui potete lasciare l’auto). Inizialmente si attraversano alcuni campi, un castagneto e poi un bosco in piano, che aumenta la pendenza nell’ultimo tratto e diventa leggermente più impegnativo per la presenza di massi e punti esposti in cui è consigliato fare attenzione. Il bosco ci accoglie con le sue infinite sfumature: dal marrone più cupo, al verde scuro, passando dall’arancione al giallo ocra, fino al rosso vivo. Pura gioia per gli occhi, un’atmosfera unica e magica!

Accediamo all’Eremo attraverso una porticina in legno dalla quale si sale qualche tornante fino a raggiungere il piccolo cortile delimitato da cipressi proprio dinanzi all’antico edificio bianco costruito a ridosso della parete rocciosa: si narra sia stato costruito dagli abitanti del luogo per sfuggire alla peste del 1630 dc. Si compone di piccoli locali e di una chiesetta con campanile all’interno della quale si trova la campana originale che i viandanti sono soliti suonare tirando la corda come segno di buon auspicio. Un luogo incredibilmente affascinante che ci regala una veduta suggestiva su Gargnano, il lago e la catena del Monte Baldo.

Lungo il percorso troverete alcuni punti panoramici vista lago e monte Pizzoccolo dove uno scatto è obbligatorio! Il percorso è facile e adatto a tutti, la durata complessiva è di circa 2 ore (andata e ritorno).

Al rientro vi consiglio una sosta a Gargnano, per una passeggiata tra i suoi vicoli o per un caffè sul lungolago, o meglio ancora per un pranzo a base di prodotti locali in una delle tante trattorie dal sapore autentico per gustare le eccellenze della tradizione gardesana.

3. Trakking nel Foliage delle Langhe – Sonia di Giri insolti

Mi trovo a La Morra, un borgo della provincia di Cuneo, situato sulla cima di un promontorio, che domina da un lato la valle del Po, con la catena delle Alpi sullo sfondo, e dall’altro un susseguirsi di colline coltivate a vite.

Qui ho fatto a piedi il Sentiero del Barolo, un percorso ben segnalato ad anello di 11,5 km e dislivello di 400 mt. circa, tra le vigne del vino per eccellenza, il Barolo.

Un cammino tra strada asfaltata e vigneti, dove il panorama diventa una tavolozza di colori caldi, quelli dell’autunno. Un paradiso per gli occhi, ma anche per l’olfatto, grazie ai resti di mosto d’uva.

Lungo il percorso si incontrano 3 tappe da vedere assolutamente e dove scattare infinite foto, la Panchina gigante rossa della serenità, il cedro del Libano vecchio di 160 anni e la coloratissima Cappella del Barolo.

Questo è uno dei miei sentieri preferiti, perché davvero mette serenità e pace al cuore, non per niente ci ho portato le persone a me care.

Durante il tragitto si trovano molte cantine ed osterie, quindi se non si ha fretta si possono fare degli stop interessanti,oppure portarsi un bel pranzo al sacco e consumarlo sotto gli alberi,come ho fatto io.

È un percorso adatto quasi a tutti, con qualche sali e scendi e a tratti più sabbioso, ma secondo me fattibile anche ai bambini che sono abituati a camminare e a stare in mezzo alla natura.

Il foliage era ancora un pò timido, ma sicuramente nelle settimane successive avrà dato libero sfogo allo spettacolo di colori che solo l’autunno sa regalare. 

Dopo essersi rigenerati attorno ai doni di Madre natura, vi consiglio un bel aperitivo composto da tagliere di salumi e formaggi e un ottimo calice di vino in uno dei winebar situati nel centro del borgo e per concludere in bellezza la giornata, godersi il tramonto al Belvedere di La Morra, dove rimarrete estasiati da tanta bellezza, quella che le Langhe donano in ogni stagione dell’anno.

4. TREKKING AL LAGO CALAMONE – APPENNINO REGGIANO – Sara Lasagni

Il Lago Calamone è uno dei più famosi laghi dell’Appennino reggiano, ai piedi del monte Ventasso. Incastonato tra i rilievi montuosi, si trova a circa 1400 m slm ed è facilmente raggiungibile sia con percorsi trekking, attraversando i boschi che lo circondano, sia con una breve passeggiata dal parcheggio sottostante.

Io ho scelto di fare un percorso ad anello dal Rifugio Pratizzano al Lago Calamone e ritorno per ammirare la bellezza dei colori autunnali che esplodono in questo periodo. Il foliage adesso è al massimo del suo splendore e le sfumature di rosso e arancione si intrecciano con i gialli e i verdi più tenui. Un vero spettacolo!

Lascia l’auto all’incrocio che porta al Rifugio Pratizzano (1245 m slm) e torna indietro lungo la strada da Montemiscoso per circa 10 minuti finché sulla destra non compariranno alcuni cartelli CAI bianchi e rossi. Imbocca il sentiero 667A verso il Lago Calamone e inizia a salire in mezzo ai boschi. Stando attenta a seguire le tracce bianche e rosse, segui il percorso fino a un bel prato che rientra nel bosco fino a raggiungere una pista da sci. Attraversala e raggiungi una seconda pista da sci dove è ben visibile uno skilift. Non farti attrarre come me dalla discesa, ma rimani in quota raggiungendo magnifici pascoli da cui è possibile ammirare il panorama del Ventasso. Si sale ancora leggermente per raggiungere un ampio altopiano prativo. Da qui si inizia una rapida discesa che porta alle sponde del Lago Calamone.

Il Lago Calamone è il luogo ideale dove fermarsi a fare uno spuntino dopo tanta fatica. Un panino al volo seduta su una delle panchine che lo circondano è il posto perfetto per ammirare il foliage d’autunno o perdersi ascoltando il rumore del vento tra le foglie. In alternativa puoi scegliere di fermarti al rifugio Venusta e gustare un buon piatto caldo guardando i monti che si specchiano nel lago.

Dopo aver scattato mille mila foto a questo bellissimo posto, si riprende il trekking partendo da dietro il Rifugio Venusta. Prendi di nuovo il sentiero 667 in direzione rifugio Pratizzano. Passando in mezzo a boschetti e radure si sale fino al crinale del Monte Pastorale con stupendi scorci sull’Alpe di Succiso. Qui si trova un bivio che a sinistra porta in cima al Ventasso e a destra segue il 667. Teniamo la destra e proseguiamo lungo il sentiero che in certi punti si fa veramente stretto. La passeggiata procede con leggeri sali e scendi fino all’ultimo strappetto che confluisce nella strada asfaltata del Passo di Pratizzano. Continuiamo per circa 500 m su asfalto fino al parcheggio del Rifugio di Pratizzano.

Sicura che siamo riuscite ad ispirarti… cosa aspetti?

Raccontaci il tuo weekend colore autunno!

Con Affetto

Clere

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